Nell’ultimo rapporto di ABI e Agenzia delle Entrate sul mercato si parla di grande variabilità dei prezzi medi degli immobili da regione e regione, dove i prezzi vengono calcolati tenendo in considerazione la quotazione al metro quadro di riferimento e la dimensione dell’immobile, secondo le medie del 2020.
La regione con i prezzi medi degli immobili più elevati in tutta Italia? Il Trentino-Alto Adige, dove la media tocca i 262.000 euro, pari all’80% in più rispetto alla media italiana. Seguono la Liguria, la Lombardia, il Lazio e la Toscana, che delineano la top cinque delle regioni con i prezzi medi degli immobili più elevati nell’anno 2020.
Sotto la media dei prezzi italiani, invece, tutte le regioni del Sud Italia (isole comprese), ma anche alcune regioni del Nord (Piemonte e Friuli-Venezia Giulia, anche se quest’ultima solo di pochi punti percentuali), accanto a diversi territori del Centro Italia. Di fatto, per quanto riguarda quest’ultima area, sono solo due le regioni a registrare prezzi medi degli immobili superiori alla media nazionale nel corso del 2020: Lazio e Toscana, che non solo si classificano tra le cinque regioni con i prezzi più elevati, ma rappresentano anche le due aree principali del Centro.
Passando invece all’altro capo della classifica, a chiudere la lista troviamo il Molise e la Calabria, due regioni in cui i prezzi medi degli immobili si assestano, nel corso del 2020, intorno ai 70.000 euro: il 50% in meno rispetto alla media nazionale. A risollevare leggermente i prezzi degli immobili del Sud Italia sono Campania e Sardegna, dove i valori medi calcolati per gli immobili nel corso del 2020 sono sì inferiori ai prezzi nazionali, ma solo di pochi punti percentuali.
A cosa viene attribuita l’alta variabilità dei prezzi medi calcolati nelle regioni d’Italia? I redattori del Rapporto ci tengono a precisare che le quotazioni immobiliari a livello regionale risentono, in generale di alcuni fattori:
- la presenza di grandi agglomerati urbani: ed è naturalmente il caso del Lazio, della Campania e della Lombardia, dove troviamo tre delle maggiori città d’Italia, Roma, Napoli e Milano (dove i prezzi degli immobili, secondo Borsino Immobiliare, riportano ad oggi variazioni rispettivamente del –1,01%, del +0,23% e del +2,88%)
- l’attrattività turistica del territorio, fattore inconfutabilmente riconducibile a diverse delle regioni che meglio si posizionano per quanto riguarda i prezzi di vendita, dal capolista, il Trentino-Alto Adige, alla Liguria, che immediatamente la succede, fino alla Valle d’Aosta e la Sardegna, anche se, come anticipato, i prezzi medi degli immobili calcolati per l’Isola nel corso del 2020 sono stati al di sotto della media nazionale
- il pregio artistico del patrimonio immobiliare territoriale, particolarmente elevato – secondo quanto riportato nel Rapporto – in Lazio e Toscana, che chiudono la top cinque delle regioni italiane con i prezzi di vendita più alti del 2020.