Hospitality, settore interessante dove investire

In un contesto in cui il mercato immobiliare si prepara a un 2025 complessivamente positivo, il settore dell’hospitality appare orientato a giocare un ruolo da protagonista, nonostante un quadro globale complesso e numerose sfide economiche da affrontare.

Il settore alberghiero italiano continua infatti a dimostrare una notevole resilienza e attrattività per gli investitori: la crescita nel volume degli investimenti e il forte interesse per le destinazioni di lusso e resort confermano la solidità dei fondamentali del comparto.

Dopo avere chiuso il 2024 con un’accelerazione delle transazioni, guardando al 2025 le prospettive sono complessivamente positive, con un’ulteriore crescita attesa grazie anche alla graduale riduzione dei tassi di interesse e all’aumento della domanda per progetti di sviluppo.

Secondo gli esperti, le operazioni aumenteranno soprattutto nelle destinazioni urbane, negli asset di pregio e nel settore degli extended-stay.

Un comparto resiliente

A dimostrare la resilienza del comparto hotel sono i numeri: come mostra il Global Hotel Investment Outlook di Jll, gruppo della consulenza immobiliare, nel 2024, il volume degli investimenti globali nel settore alberghiero ha raggiunto i 57,4 miliardi di dollari, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente, pur se sotto i massimi storici, principalmente a causa di una riduzione delle dimensioni medie delle operazioni.

Inoltre, a novembre scorso, la domanda globale di hotel raggiungeva 4,8 miliardi di pernottamenti (102 milioni in più del 2023), con una crescita del RevPAR (Ricavo per Camera Disponibile) pari al 4%. Inoltre, secondo il report, gli investitori stanno mostrando un crescente interesse verso il settore alberghiero, con un focus particolare su opportunità di riposizionamento e rebranding.

Un trend che dovrebbe continuare anche nel 2025, con l’hospitality che si conferma un asset class particolarmente attrattiva grazie ai rendimenti competitivi, alle solide performance operative e alle favorevoli dinamiche di offerta.

Dove vanno gli investimenti?

In Italia, spiega Jll, nel 2024 sono stati investiti 1,7 miliardi di euro (circa 2 miliardi considerando le operazioni relative a immobili da riconvertire da altre destinazioni d’uso), confermando l’alto interesse degli investitori verso questa asset class. In particolare, le operazioni di conversione e riposizionamento in hotel di lusso, specialmente in mercati come Roma, hanno costituito alcune tra le principali transazioni dell’intero settore dal 2019.

Per il 2025 si prevede un aumento del volume degli investimenti nel settore alberghiero tra il 15% e il 25%. Secondo il report, la crescita sarà sostenuta da alcuni fattori principali, tra cui la ristrutturazione del debito in scadenza che potrebbe portare alla dismissione di alcune strutture, la necessità di implementare piani di investimento per favorire l’upgrade o il mantenimento delle strutture in un contesto di mercato sempre più competitivo unitamente all’orizzonte temporale di exit ormai prossimo per molte operazioni perfezionate dai private equity nel recente passato.

Le mete preferite dagli investitori

Le principali destinazioni per gli investimenti alberghieri nel 2024 sono state Roma, Venezia e Milano. Come mostra un report di Ey, Roma ha confermato la sua posizione di leadership con un volume di investimenti pari a 465 milioni di euro (22% del totale), seguita da Venezia con 353 milioni di euro (17%) e Milano con 173 milioni di euro (8%). Le destinazioni resort hanno rappresentato il 39% del volume totale degli investimenti, con un incremento dell’11% rispetto al 2023. Il Lago di Como guida la classifica con il 30% del totale, spinto dalla vendita di hotel esistenti e progetti di conversione per sviluppare proprietà ultra-lusso. Altre destinazioni resort in evidenza sono la Sicilia (15%) e Forte dei Marmi (11%).

Investitori internazionali in pole position

Nell’anno appena terminato, come mostra ancora il report di Ey, il 53% delle transazioni alberghiere in Italia ha coinvolto investitori internazionali che provengono principalmente da Europa (27%), Medio Oriente (22%) e Stati Uniti (4%). Il profilo degli investitori ha visto una predominanza di operatori alberghieri (38% del volume totale), seguiti da Hnwi/Family offices (23%) e fondi di private equity (20%). Inoltre, il 51% delle transazioni sono state a valore aggiunto – ovvero sviluppi, conversioni e miglioramenti di hotel esistenti – confermando il trend degli ultimi 10 anni. Inoltre, il 2024 ha visto la rinascita degli operatori alberghieri come investitori attivi (39% del volume totale), principalmente guidati da player internazionali.

Focus sull’innovazione tech

L’hotellerie sta attraversando una fase di trasformazione significativa, in cui l’innovazione tecnologica e l’adattamento alle mutevoli preferenze dei consumatori saranno determinanti per creare valore senza precedenti e definire il futuro dell’ospitalità. Una delle novità più importanti è stata l’introduzione dei software, tecnologie indispensabili per la trasformazione digitale con cui sfruttare appieno le nuove opportunità legate alla diffusione di internet e dei social media.

 

 

10 aprile 2025

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