Mancano pochi giorni al 17 dicembre, data entro la quale bisognerà aver versato la seconda rata dell’IMU. Entro il 18 giugno bisognava infatti pagare l’acconto dell’imposta municipale propria, ma adesso si deve provvedere al saldo. Con l’avvicinarsi della scadenza è naturale che sorgano alcuni dubbi: chi deve versare l’imposta? A quanto ammonta? Come si paga?
Ecco la nostra mini-guida con le risposte a tutte le domande più frequenti sul pagamento della seconda rata dell’IMU.
Chi deve pagare l’IMU?
L’imposta municipale propria va pagata da chiunque possegga un immobile, un fabbricato di qualsiasi tipo, aree edificabili o terreni agricoli, fatta eccezione per alcuni casi particolari.
Attenzione, però: il termine “possesso” indica che bisogna pagare l’IMU non solo quando si è proprietari di un immobile, ma anche quando si è titolari di un diritto reale su di esso (usufrutto, abitazione, comodato d’uso, superficie).
Eccezioni alla regola: chi non deve pagare l’IMU
La legge prevede importanti eccezioni al versamento dell’imposta. L’IMU infatti non si paga:
- Sulla prima casa, purché l’immobile non sia di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9)
- Sulla casa assegnata al coniuge dal giudice in caso di separazione o divorzio
- Sugli immobili sociali, come stabilito dal decreto 22 aprile 2008 del Ministero delle Infrastrutture
- Sugli immobili che appartengono a cooperative edilizie e fungono da abitazione principale dei soci assegnatari.
- Sugli immobili a uso abitativo posseduti da anziani o disabili residenti in modo permanente in istituti sanitari o di ricovero (purché non siano in affitto a terzi).
Inoltre la legge prevede l’esenzione dal pagamento dell’IMU anche per un singolo immobile posseduto nel Comune da Forze Armate, Polizia, Vigili del Fuoco o dal personale della carriera prefettizia e per un singolo immobile di qualsiasi categoria catastale per i cittadini italiani non residenti in Italia, purché iscritti all’AIRE e titolari di pensioni nel Paese di residenza.
A quanto ammonta l’IMU?
Per determinare l’importo dell’imposta bisogna eseguire alcuni passaggi:
- Si parte dalla rendita catastale dell’immobile valida all’inizio dell’anno, che va rivalutata del 5%.
- L’importo ottenuto va moltiplicato per il coefficiente stabilito per ciascuna categoria di immobili. Per i fabbricati di tipo A (fatta eccezione per il gruppo A/10), in cui rientrano gli immobili a uso abitativo, il coefficiente per il 2018 è pari a 160.
- A questo punto, bisognerà moltiplicare il risultato per l’aliquota stabilita da ciascun comune.
Il risultato ottenuto sarà l’importo totale dovuto per l’IMU durante l’anno corrente, avendo già versato l’acconto a giugno (pari alla metà dell’imposta), entro il 17 dicembre bisognerà pagarne l’altra metà.
In alternativa, molti comuni mettono a disposizione sui loro siti internet uno strumento automatico per il calcolo semplificato dell’IMU che conteggia la cifra dell’importo complessivo e del saldo dovuto a dicembre.
Come si paga l’IMU?
L’IMU può essere pagata tramite modello F24 o con bollettino postale.
Per quanto riguarda il pagamento con modello F24, si può scegliere di:
- Effettuarlo telematicamente direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate accedendo con le proprie credenziali Fisconline o Entratel (modalità obbligatoria per i cittadini titolari di partita IVA, che però possono scegliere di farlo avvalendosi del supporto di intermediari abilitati come il CAF, professionisti o associazioni di categoria).
- Compilare il modulo dell’Agenzia delle Entrate così come indicato sul sito e pagarlo in banca, presso un ufficio postale o uno degli sportelli dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Il pagamento può essere effettuato anche in contanti, ma solo per importi non superiori ai 2.999 euro.
In alternativa, si può scegliere di pagare l’IMU con bollettino postale, che bisognerà compilare con:
- Importo dovuto per l’IMU
- Indicazione di acconto o saldo a seconda del versamento che si effettua
- Codice del Comune e numero di fabbricati posseduti nel comune.