Bonus Mobili, l’Agenzia delle Entrate fa chiarezza

Sulle agevolazioni relative al Bonus Mobili, l’Agenzia delle Entrate fa chiarezza su chi possa accedere alle agevolazioni previste: lo sconto è valido anche per chi ha sostenuto le spese di ristrutturazione negli anni precedenti al 2016, a decorrere dal 26 giugno 2012. Infatti, dice il legislatore, è presumibile che gli acquisti fatti in questo arco di tempo siano diretti al completamento dell’arredo dell’immobile su cui i lavori sono stati effettuati.

E’ noto ormai da qualche mese che, grazie al Bonus Mobili, è possibile per il 2016 risparmiare sull’acquisto dell’arredamento per la propria casa. Chi richiede la detrazione al 50% in 10 anni fino a una spesa massima di 96.000 euro per la ristrutturazione di un immobile, può contare su uno sgravio pari al 50% del prezzo dei mobili e dei grandi elettrodomestici in classe A+ (classe A per i forni) acquistati per arredarlo, per una cifra massima di 10.000 euro.

E’ di 16.000 euro invece l’importo massimo detraibile al 50% in 10 anni per i mobili acquistati dalle giovani coppie che costituiscono nucleo famigliare, ovvero le persone sposate o conviventi da più di tre anni di cui almeno uno dei componenti abbia meno di 35 anni, cioè sia nato nel 1981 o prima. Sono ammessi all’agevolazione solo mobili nuovi, come letti, armadi, tavoli, sedie, materassi, lampade e divani. Non sono ammessi invece porte, tende e parquet e nemmeno gli elettrodomestici.

Queste coppie devono aver acquistato un immobile nel 2016 o nel 2015 da adibire ad abitazione principale. La circolare specifica che, per ottenere la detrazione sull’arredo, l’acquisto dell’immobile deve essere stato fatto da entrambi i membri della coppia, oppure dal componente più giovane.

Per fruire della detrazioni previste dal Bonus Mobili e dal Bonus Giovani, il pagamento dei mobili deve essere stato effettuato con bonifico o carta di credito. Non è necessario quindi, come invece era stato inizialmente richiesto, utilizzare il bonifico soggetto a ritenuta predisposto appositamente da banche e Poste per le spese di ristrutturazione edilizia. Non sono ammessi assegni o contanti.

 

 

 

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